Cooperativa La Conca Agnone | Una Porta Aperta alla Speranza
15807
single,single-post,postid-15807,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-7.5,wpb-js-composer js-comp-ver-4.5.3,vc_responsive

Una Porta Aperta alla Speranza

31 dic Una Porta Aperta alla Speranza

Siamo a Dicembre; si avvicina il giorno di Natale.
Le luminarie brillano per le strade e rendono magica l’atmosfera; il focolare acceso nei camini sembra scaldare i nostri cuori e alimentare in noi la speranza di un mondo nuovo, non più macchiato dalla violenza, dallo scontro, dalla divisione, dall’egoismo.
Questo sarà un anno particolarmente significativo: da qualche giorno, infatti, ha avuto inizio il Giubileo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco, con il proposito di rendere più evidente la missione della Chiesa di essere testimone della Misericordia.
L’inizio ufficiale del Giubileo è avvenuto con l’apertura della porta Santa della Basilica di S. Pietro. Papa Francesco ha concesso l’apertura della porta Santa anche nelle Chiese Cattedrali. Questo rito so-lenne ha reso ancor più prezioso il momento di ritrovo che, annualmente, vede protagoniste le 6 CRP (Comunità di Riabilitazione Psicosociale) del DSM di Isernia (Agnone, Rocchetta al Volturno, Fornelli, Frosolone, S.Agapito, Vastogirardi).
Il 16 Dicembre 2015, in occasione della festa di Natale, gli ospiti, nonché il personale medico e para-medico delle strutture residenziali sopra citate, si sono radunati e incamminati in una lunga processio-ne, snodatasi dal Palazzo Comunale alla Cattedrale di S. Pietro Apostolo, siti presso il centro storico della città di Isernia, per accostarsi al rito della porta Santa. Questo esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un “percorso straordinario” verso la salvezza: la porta aperta all’amore di Dio.
Le parole dell’omelia di Mons. Cibotti, la partecipazione attiva degli ospiti attraverso l’esecuzione di canti natalizi, e la condivisione di doni durante l’offertorio, hanno reso la celebrazione solenne e toccante.
A conclusione, le parole di Mons. Cibotti infondono speranza e coraggio a coloro i quali convivono ogni giorno con il proprio disagio di stare al mondo; i ringraziamenti a tutti coloro che lavorano nelle strutture residenziali che mettono impegno e dedizione al servizio della sofferenza; i complimenti al coro per aver animato la celebrazione in maniera deliziosa.
Al ristorante il pranzo ha rappresentato un momento di condivisione, di scambio, di spensieratezza. L’incidere della festa è segnato dalla voglia di stare bene con se stessi e con gli altri.
Una giornata meravigliosa: per alcuni istanti guardare in figura ciò che di bello si ha e mettere, invece, sullo sfondo le proprie difficoltà. È splendido vedere un sorriso che nasce sulla bocca di chi soffre; di chi, per un motivo o per un altro, ha dimenticato cosa significa sentirsi sereno.
Un augurio speciale per l’anno che verrà, affinché l’apertura della porta Santa possa essere apertura del cuore e della mente alla speranza. Come dice il Santo Padre: “Bisogna essere coraggioso nella sofferenza e pensare che dopo il buio arriva il sole!”.