Cooperativa La Conca Agnone | IL PICCOLO NATALE DI AGNONE
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IL PICCOLO NATALE DI AGNONE

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29 nov IL PICCOLO NATALE DI AGNONE

La Pastorale ed è già Natale! 

 

“Ma ecco che uno scampanìo festoso all’alba del 21 novembre richiama i fedeli in chiesa perché rendano omaggio e devozione alla “Madonna delle Grazie”. Una festa, questa, antica- si può dire- quanto Agnone….E’ una festa tipica, cara alla religiosità ed al folklore di Agnone! E’, infatti, nel corso della Messa della Madonna delle Grazie che da tempo immemorabile i vari organisti, le varie filarmoniche eseguono- per la prima volta nell’anno-  la “Pastorale Agnonese” del Professor Filippo Gamberale alla quale, nel 1985, Sergio Labanca, collaborato egregiamente dal Prof Romolo Ferrara, ha voluto dare anche un testo letterario.

In sostanza la Festa della “Madonna delle Grazie” segna l’inizio del periodo natalizio!”

 

Sergio Emanuele Labanca

Il 21 novembre ad Agnone l’inizio delle festività natalizie viene scandito da una messa, celebrata alle sei del mattino  nella Chiesa di San Marco. Durante il rito viene eseguita la prima Pastorale: tale melodia fu elaborata dal musicista agnonese Filippo Gamberale (Agnone 1825-1904). Incuriositi da questa tradizione, abbiamo scelto di documentarci un po’.

Riportiamo qui la nostra intervista a Domenico Meo, scrittore e poeta,  cultore della lingua e delle tradizioni agnonesi e molisane, che ci ha accolto in casa sua e ha condiviso con noi stralci di un prezioso bagaglio di storia e cultura, testimoniato da testi e testi scritti da lui e composizioni a quattro mani, frutto di un lavoro sinergico con altri amanti, come lui, di questa terra.

 

 

 

Da quanti anni c’è la tradizione della Pastorale?

 

Questa tradizione ha radici antiche; la storia ci racconta che si perpetua sin dalla seconda metà dell’800. I commercianti e gli artigiani in questo periodo si spostavo verso le zone della Puglia dove le temperature erano più miti. Dopo aver ricevuto la benedizione della Madonna che gli artigiani gradivano pensando all’antico  detto “Che Ddìa t’aìuta e la Madonna te spiccia la vojja” (Che Dio ti aiuti e la Madonna ti [liberi] da ogni pericolo) e, gustato la suadente pastoralesi inoltravano lungo i tratturi, mentre le montagne erano già spruzzate di neve.

“Gli artigiani, ora, potevano recarsi nei luoghi di fiera e di mercato con il bel ricordo natalizi nel cuore, con la commovente “Pastorale” nella mente, con la tipica litania che riecheggiava dalle loro bocche durante il percorso, nelle soste e nei paesi dell’Abruzzo, della Daunia e di altre regioni, lontani dagli affetti famigliari, ma spiritualmente congiunti ad essi ed alla tradizione agnonese!”

 

Come mai si svolge il giorno della Festa della Madonna delle Grazie?

 

Si svolge nel giorno della Festa della  Madonna delle Grazie  perché di solito si accompagna alla prima nevicata (la Madonna se métte ru mande) e, quindi, scandisce per gli agnonesi l’inizio delle festività natalizie.

È stata celebrata sempre nella chiesa di San Marco e sempre al mattino così presto?

 

Nell’antichità veniva celebrata nella chiesa di San Pietro alle tre di mattina, così tutta la popolazione poteva parteciparvi ma soprattutto i commercianti e gli artigiani che si dovevano incamminare per migrare in altri posti. Per cause non chiare nel 1984 venne spostata a San Marco alle sei di mattina con copiosa partecipazione di popolo, ancora oggi, scandisce l’inizio delle festività natalizie. Durante il rito, come da molti anni, viene eseguita la prima Pastorale (Pasturella) suonata da un gruppo di musicanti locali che si riunisce per l’occasione.

 

Come viene scelto il coro che canta la Pastorale?

 

Il coro e i musicisti  si formano spontaneamente; negli anni c’è chi è rimasto fedele alla tradizione e continua a mandarla avanti .

 

È una tradizione solo di Agnone?

 

Sì, la Pastorale è una tradizione solo del nostro paese.

 

La Pastorale è una novena e se sì, perché?

 

Come testimoniano i periodici locali, dello scorso secolo tutte le mattine durante il novenario, tre o quattro ore prima dell’alba, fragorosi colpi di bombe carta, venivano seguiti dal frastuono rimbombante delle campane che annunciavano ai fedeli mattinieri la rituale messa cantata. E la gente accorreva numerosa.